Diario del Comandante, data astrale 0205.27
Missione Sticcon felicemente portata a termine. Tutto
è avvenuto secondo i piani. Questa era la mia seconda
Sticcon, la prima da quando sono a bordo della U.S.S.
Esperanto. Attendevo con ansia l'evento perché tra i
partecipanti c'era il famoso ambasciatore Spock.
Incontrarlo, per me che sono cresciuto nella sua
ammirazione, è stato davvero emozionante. Per il
resto le stesse piacevoli cose: gli incontri, le conferenze
scientifiche, i progetti futuri, i momenti di ricreazione.
Un po' di imbarazzo l'ho provato nei momenti in cui sono
stato al fianco del Capitano Juri Martini. Come al solito
nelle pause si dimostra il solito rubacuori e nelle riunioni
di lavoro il solito brontolone. Anche alla riunione di
Flotta è stato polemico come al solito e poi è
toccato a me chiedere scusa al relatore di turno. Comunque,
tutto sommato, la sosta a Bellaria è stata davvero
piacevole.
Voglio anche annotare sul mio diario personale una
piccola disavventura avvenuta dopo la Sticcon. Il Capitano
mi aveva affidato un contenitore sigillato ermeticamente e
del cui contenuto aveva preferito non informarmi. Posso solo
immaginare che contenesse materiali segretissimi di cui
doveva discutere con alcuni alti ufficiali. Io so solo che
il contenitore è sempre stato con me, tranne in tre
diversi momenti nei quali è stato preso dal Capitano
prima di entrare in sala riunioni. Il problema è nato
al nostro rientro sulla nave. Disgraziatamente ho appoggiato
il prezioso fardello vicino al bancone del bar, in sala
ricreativa, per poter raccogliere tutte le altre cose
(tricorder, DiPad e alcuni immancabili souvenir) e lì
è rimasto senza che io me ne rendessi conto, anche
perché, appena risalito a bordo della U.S.S.
Esperanto, ho dovuto subito occuparmi delle operazioni di
abbandono dell'orbita di parcheggio. Quando mi sono accorto
della mia dimenticanza, eravamo ormai a diversi parsec di
distanza, la nostra prossima missione ci stava aspettando e
non c'era il tempo per tornare indietro. La fortuna ha
voluto che la U.S.S. Pegaso si trovasse ancora a Bellaria.
Dopo essere riuscito a contattare la loro squadra di sbarco,
ho subito trovato un membro del loro equipaggio disposto a
occuparsi dell'operazione recupero. Non finirò mai di
ringraziare la gentilissima Laura che poi mi ha consegnato
il pacco al primo rendez-vous reso possibile da una piccola
deviazione di rotta delle due navi. La manovra fuori
programma è stata fatta con la massima discrezione e
il Capitano Juri Martini non si è accorto di niente,
perché in quel momento era impegnato nei propri
doveri. Così quando mi ha chiesto di portargli il
contenitore, gliel'ho consegnato come se non fosse successo
niente.
Com.te Mora Antis
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