Diario Sticcon XVI

Diario del Comandante, data astrale 0205.27

Missione Sticcon felicemente portata a termine. Tutto è avvenuto secondo i piani. Questa era la mia seconda Sticcon, la prima da quando sono a bordo della U.S.S. Esperanto. Attendevo con ansia l'evento perché tra i partecipanti c'era il famoso ambasciatore Spock. Incontrarlo, per me che sono cresciuto nella sua ammirazione, è stato davvero emozionante. Per il resto le stesse piacevoli cose: gli incontri, le conferenze scientifiche, i progetti futuri, i momenti di ricreazione. Un po' di imbarazzo l'ho provato nei momenti in cui sono stato al fianco del Capitano Juri Martini. Come al solito nelle pause si dimostra il solito rubacuori e nelle riunioni di lavoro il solito brontolone. Anche alla riunione di Flotta è stato polemico come al solito e poi è toccato a me chiedere scusa al relatore di turno. Comunque, tutto sommato, la sosta a Bellaria è stata davvero piacevole.

Voglio anche annotare sul mio diario personale una piccola disavventura avvenuta dopo la Sticcon. Il Capitano mi aveva affidato un contenitore sigillato ermeticamente e del cui contenuto aveva preferito non informarmi. Posso solo immaginare che contenesse materiali segretissimi di cui doveva discutere con alcuni alti ufficiali. Io so solo che il contenitore è sempre stato con me, tranne in tre diversi momenti nei quali è stato preso dal Capitano prima di entrare in sala riunioni. Il problema è nato al nostro rientro sulla nave. Disgraziatamente ho appoggiato il prezioso fardello vicino al bancone del bar, in sala ricreativa, per poter raccogliere tutte le altre cose (tricorder, DiPad e alcuni immancabili souvenir) e lì è rimasto senza che io me ne rendessi conto, anche perché, appena risalito a bordo della U.S.S. Esperanto, ho dovuto subito occuparmi delle operazioni di abbandono dell'orbita di parcheggio. Quando mi sono accorto della mia dimenticanza, eravamo ormai a diversi parsec di distanza, la nostra prossima missione ci stava aspettando e non c'era il tempo per tornare indietro. La fortuna ha voluto che la U.S.S. Pegaso si trovasse ancora a Bellaria. Dopo essere riuscito a contattare la loro squadra di sbarco, ho subito trovato un membro del loro equipaggio disposto a occuparsi dell'operazione recupero. Non finirò mai di ringraziare la gentilissima Laura che poi mi ha consegnato il pacco al primo rendez-vous reso possibile da una piccola deviazione di rotta delle due navi. La manovra fuori programma è stata fatta con la massima discrezione e il Capitano Juri Martini non si è accorto di niente, perché in quel momento era impegnato nei propri doveri. Così quando mi ha chiesto di portargli il contenitore, gliel'ho consegnato come se non fosse successo niente.

 

Com.te Mora Antis

 

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